Segni particolari: un panino rotondo con cinque tagli sovrastanti. Dai panifici triestini nascono le tipiche rosette, guarnite con semi di sesamo e papavero.
Accoppiata vincente: tagliata in due e farcita di prosciutto cotto, la rosetta è un buon motivo per non perdere l’abitudine alla merenda pomeridiana. Il prosciutto cotto, per l’altro, nella tradizione gastronomica triestina è considerato il re di tutti i salumi, soprattutto nella sua versione leggermente affumicata del prosciutto cotto Il Praga. Una ricetta di 200 anni fa recuperata oggi da Villani e interpretata utilizzando le migliori carni di suino medio pesante e verdure fresche, a cui viene aggiunto il liquore tipico della Repubblica Ceca, per un gusto inconfondibile.
Cenni storici: La rosetta è un pane tradizionale, retaggio della Trieste austroungarica. Negli usi e nei costumi friulani il pane è molto importante, in quanto è l’ingrediente di parecchie ricette, come gli gnocchi di pane o pangrattato in brodo, quelli allo speck e al prosciutto, che prevedono tutti l’uso di pane raffermo.
Secondo nome: Kaiser
Provenienza: Friuli
Soste consigliate:
La città di Trieste
CITTÀ VECCHIA
In prossimità del porto si trova il quartiere della Città Vecchia, ricco di vicoli e osterie. Questo era il luogo in cui risiedevano soprattutto triestini cattolici e marinai, la cui presenza giustificava i numerosi bordelli d’inizio secolo. Una delle aree più interessanti della città vecchia è l’antico ghetto ebraico (costituito in seguito ad un decreto imperiale verso la fine del XVIII secolo), dove un tempo vi erano due storiche sinagoghe: la Scuola (o Tempio) Grande e la vicina Scuola Piccola. La città vecchia e la nuova sono tutt’oggi unite dalla “Portizza”, cioè la porta di Levante, con il leone di San Marco, che si apre sulla “Contrada Granda”. La Portizza anticamente collegava, attraverso i ponti, la strada per Zaule e Trieste.
PIAZZA UNITÀ D’ITALIA (PIAZZA GRANDE)
Sul Palazzo del Municipio si trova la torre dell’orologio. Di fronte il Palazzo Stratti con il suo storico locale e la piazza battuta dal sole. Poco distante si trova il palazzo della Prefettura, e come sfondo appare il mare. Da apprezzare anche il Palazzo Pitteri che davanti a sé ha la Fontana dei Quattro Continenti del Mazzoleni e che, fino al 1951 si trovava in Piazza della Borsa. Da qui, attraversando il Tergesteo, costruito per volontà di sette famiglie che vollero edificare il palazzo più bello della città, si arriva a Piazza della Borsa.
BORGO TERESIANO
Nel 1749 Maria Teresa fece interrare le saline (sulle quali oggi si trova il corso) e abbattere le vecchie case. Qui si trovano in prevalenza edifici ottocenteschi di stile neoclassico, tra i quali la Chiesa di Sant’Antonio (1827-1842). Il progetto del Borgo, avviato da Carlo VI d’Asburgo dopo la proclamazione del porto franco (1719) e poi realizzato da Maria Teresa, prevedeva un lungo canale navigabile, il Canal Grande, affinché le navi potessero entrare in città e scaricare le merci. Questo il motivo per cui le case qui hanno il pianterreno destinato allo stoccaggio delle merci, il primo piano all’abitazione e il secondo piano agli uffici.