Segni particolari: il pane casereccio di Modica è di forma lanceolata con ai bordi le tipiche incisioni trasversali all’asse principale. Ha colore ambrato e alveoli ben sviluppati. Questo pane è venduto in forme da un chilo.
Accoppiata vincente: il casereccio è ottimo fresco ma anche dopo alcuni giorni di conservazione. Si sposa perfettamente con tutti i salumi, in particolar modo i salami e la gelatina di testa, una specialità di Chiaramonte Gulfi.
Cenni storici: per la cottura del pane, un tempo in molti paesi della Sicilia erano adoperati i cosiddetti “forni di quartiere”. Per riconoscere il proprio pane, quindi, le massaie ponevano sopra le pagnotte un segno distintivo, un timbro o una decorazione.
Provenienza: Modica, Sicilia.
Soste consigliate:
MODICA
Il cioccolato di Modica, ormai famoso in tutto il mondo, ha puntato i riflettori sulle bellezze del centro storico di questo cittadina. Rispetto all’Ottocento, Modica ha riscoperto la centralità che ebbe, politicamente e amministrativamente, nei secoli passati di “Capoluogo” della Contea degli Enriquez-Cabrera, un potente feudo del Regno delle Due Sicilie. La città del Ventunesimo secolo si contraddistingue per grande vitalità: Modica è ricca di taverne, locande, cioccolaterie. Consigliamo di assaggiare a Modica, le cassate, il torrone modicano, gli ‘mpanatigghi”, piccoli calzoni ripieni di un preparato a base di carne e cioccolato.
CHIARAMONTE GULFI
Famosa per la gelatina di maiale, Chiaramonte Gulfi si contraddistingue per la struttura medievale, che si contrappone ad uno stile architettonico tipicamente barocco. In direzione nord, a circa tre chilometri di distanza, troviamo il santuario di Gulfi, unico edificio rimasto dell’originario centro, dove si venera la Madonna di Gulfi. La tradizione enogastronomica di Chiaromonte Gulfi è strettamente legata al suino.
MONTEROSSO ALMO
Posto su un rilievo collinare, Monterosso Almo è il comune più settentrionale della provincia ragusana. È rinomato per la produzione di ciliegie e latticini, in particolare per la ricotta, alla quale è annualmente dedicata una sagra. Fu abitato fin dai tempi preistorici da popolazioni sicule: si possono visitare la necropoli di Calaforno e le cosiddette grotte dei Santi, ovvero antiche tombe trasformate in abitazioni, al cui interno, sostiene la leggenda, sarebbero stati sepolti dei denari.