Segni Particolari: il Pane di Genzano ha pezzatura non inferiore ai 500 grammi e sapore sapido. La lunga cottura a cui viene sottoposto favorisce il formarsi di una crosta scura e spessa, che ha la funzione di proteggere la mollica conservandola spugnosa per lungo tempo.
Accoppiata vincente: essendo un pane dalla crosta croccante è ideale da mangiare insieme a salumi morbidi e saporiti, quali le specialità Villani. Ideale l’abbinamento con la coppa di testa, molto gustosa, realizzata con il recupero delle carni e delle cartilagini della testa del suino.
Cenni storici: tutelato dalla IGP, questo pane ha origine contadina e appartiene alla tradizione gastronomica della campagna laziale.
Proverbio: Accosta er pane ar dente che la fame s’arisente (Avvicina il pane al dente che la fame si risente).
Provenienza: comune di Genzano, provincia di Roma
Soste consigliate:
GENZANO
Proseguendo sulla via Appia, si incontra Genzano, caratterizzato da un particolare impianto urbanistico a “tridente”, considerato unico nella zona dei Castelli Romani. Famoso per l’infiorata, questo borgo vanta una splendida vista sulle pianure laziali circostanti. Passeggiando in paese è possibile ammirare il settecentesco Palazzo Sforza Cesarini e la chiesa di S. Maria della Cima. Genzano è la città del pane, festeggiato ogni anno a settembre.
ARICCIA
Città latina di antichissime origini, Ariccia assurge a centro di grande interesse storico-culturale solo nel XVII secolo, quando il borgo acquistato dalla famiglia Chigi fu completamente riprogettato e ristrutturato dall’architetto Gian Lorenzo Bernini. Nota per la sua porchetta, Ariccia conserva un quartiere dedicato al gusto: le fraschette. Questo nome curioso è legato all’abitudine di esporre sulle insegne un ramoscello o frasca: qui gli avventori trovavano il vino dei Castelli, servito in particolari contenitori di vetro – nei barzilai (doppi litri), nei tubbi (litri), e nelle fojette (mezzi litri) – e potevano consumare spuntini con i cibi portati da casa. Le osterie di un tempo offrivano soltanto vino e pane: oggi le fraschette hanno dei veri e proprio menù a base di bruschetta, bucatini all’amatriciana, rigatoni alla carbonara con sugo di selvaggina, salumi, mozzarella di bufala, olive, formaggi, salsicce di cinghiale, coppiette di maiale.
CASTEL GANDOLFO
Nota per essere la residenza estiva dei Papi, Castel Gandolfo è ricca di ville e villini edificati a partire dal XVII secolo. Il suo territorio include quasi tutto l’arco costiero del Lago Albano e luoghi di interesse archeologico, tra cui vanno ricordati l’ Emissario del Lago Albano ed i resti della Villa di Domiziano.
Trovandoci sui Colli Albani, l’agricoltura e la vitivinicoltura costituiscono un’importante risorsa del territorio: qui si producono il Frascati DOC, il Marino DOC, il Velletri DOC e il Colli Lanuvini DOC. La produzione di vino è per lo più gestita da cantine sociali. Tra i prodotti eccellenti del comprensorio vanno menzionate le pesche, che qui chiamano “guance di canonico”. Nelle trattorie i menù sono soprattutto tradizionali: spaghetti (o bucatini) all’amatriciana e frittura di “lattarini” (saporiti pescetti di lago). Le feste popolari hanno come protagonisti porchetta, salumi e formaggi della campagna romana.