Segni particolari: il pane di Matera si contraddistingue per la sua crosta croccante cotta nel forno a legna, in grado di proteggere la mollica interna per settimane, mantenendola morbida e saporita.
Accoppiata vincente: la morbidezza del pane di Matera, realizzato a partire da semola rimacinata di grano duro, ben si accompagna al prosciutto cotto Il Brace Villani, con cui condivide il retrogusto aromatico.
Cenni storici: L’origine e la specificità del pane di Matera pare risalgano al Regno di Napoli. Fino allo sfollamento dei Sassi, avvenuto con la legge speciale di De Gasperi, le famiglie cocevano il pane in uno dei forni pubblici a disposizione, forni che poi sono stati trasferiti nei quartieri moderni della città. Gli impasti erano preparati in casa, mentre la cottura avveniva per opera del fornaio che la sera precedente raccoglieva le prenotazioni: a ciascuna famiglia era consentito eseguire due cotture giornaliere.
Secondo nome: Il pane di Matera è anche chiamato “pane Alto” quando è sprovvisto di tagli sulla superficie, o “cornetto” quando presenta la forma allungata con i tagli. Esiste anche il “basso” rotondo e con il taglio centrale.
Proverbio: peen fingh ca dyr, myr a m’syr (pane finché dura, vino a misura)
Provenienza: Matera e tutta la regione lucana
Soste consigliate:
Matera: Rione Sassi
Contraddistinto per le sue silenziose viuzze e scalinate, questa zona di Matera è caratterizzata dalle case addossate le une alle altre e affacciate su pittoresche corti, conosciute con il nome di u vicinato.
Si consiglia di visitare le chiese rupestri, la Cripta di Santa Barbara, nonché le basiliche ipogee scavate dai monaci di varie comunità religiose a partire dal IX secolo d.C. Durante l’itinerario, si consiglia di fare attenzione ai forni pubblici in cui un tempo avveniva la cottura del pane, oggi in disuso.
Matera: Palazzo Lanfranchi
Sede del Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna della Basilicata, conserva varie opere di Carlo Levi, quale ad esempio Lucania ’61, che presentò a Torino per il centenario dell’Unità d’Italia.
All’interno del museo, sono conservate anche varie copie dei timbri che un tempo erano utilizzati per la marchiatura del pane, durante le cotture nei forni pubblici, e che erano necessari a distinguere i pani di ciascuna famiglia.
Parco della Murgia Materana
Percorrendo i tratturi che attraversano l’altopiano, scendendo nella spettacolare Gravina, è possibile ammirare chiese e complessi rupestri, nonché masserie fortificate.
Dalla Masseria Passarelli, ad esempio, e oltrepassando il fiume, è possibile percorrere i sentieri che si snodano tra lentischi e ginepri e arrivare al complesso di Cristo la Selva, villaggio neolitico, costituito da una sessantina di grotte.